I dominatori dell'universo - Coi poteri a cottimo

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Capiamoci un attimo: I Dominatori dell'Universo, cioè, il film di He-Man, per lungo tempo è stato relegato nelle buie e fredde lande del macchévuoi-macchìsei perché, semplicemente, metti che 'sto film è uscito verso la fine del 1987. Ovvero, nella fase discendente della mania dei M.O.T.U., quando ormai la serie animata era terminata e la linea di giocattoli Mattel era praticamente al tracollo.

A parte arrivare al cinema con la tempestività di un'ambulanza senza ruote, metti pure che I Dominatori dell'Universo è stata una delle ultime produzione della Cannon che in quel periodo, essenzialmente, era sul bordo del fallimento. Per questo, mettici pure un budget appena sufficiente a coprire le spese di un paio di episodi dell'A-team a caso et voilà! Fischi, pernacchie e stammi bene.

Poi, grazie a uno degli aspetti più belli dell’internet, cioè quello di essere 'na specie di cassa di risonanza per la qualunque e la qualsivoglia, ecco che I Dominatori dell’ Universo t’è cicciato n’altra volta fuori con arroganza. Anche se oggi, esattamente come all'epoca, il film è indicato dai più come nient’altro che un prodotto ridicolo. Buono giusto per giocare al tiro allo sputo, insomma. Sì, in effetti è così. Tuttavia...

I Dominatori dell'Universo è davvero davvero un film così brutto?

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Fondamentalmente, riguardando ‘sto film a distanza di tanti anni, al di là delle risate uno non può fare a meno di farsi una domanda: se oggi avessi vent’anni e manco la più pallida idea di chi siano He-Man e ‘sti cacchio di Dominatori dell’Universo, con quali occhi guarderesti il film? Nel senso, il film in sé è brutto e siamo d’accordo; ma siamo sicuri che il grosso di fischi e vattene via siano dovuti solo ed esclusivamente a una questione di valori di produzione?

Oppure, per la maggiore, sono idiosincrasie nate dal malcontento di una generazione intera che ha visto trattare a pesci in faccia uno dei suoi eroi con un pessimo adattamento? Del resto, ‘sto dubbio inizia a serpeggiare forte quando ti rendi conto che un paio di cose, bisogna ammettere, non sono affatto male. Anzi. 

Quindi, I Dominatori dell'Universo parte così, di botto, con 'sto campo lungo, inquadratura tutta aperta e smarmellata su uno di quei bei fondali statici dipinti a mano di una volta. Soggetto: il Castello di Grayskull. Forse. No, forse, perché il castello che uno conosce è una roccaforte stile medievale con ponte levatoio. La cui principale peculiarità sta nell'arcata inferiore che ricorda una mascella, mentre la parte superiore sagomata in maniera tale che l’intera facciata del castello somigli a un teschio.

Invece uno si trova a guardare 'sto coso, specie di bizzarro incrocio fra ‘na torre dell'aeoreoporto e una stazione televisiva. Il perfetto nascondiglio segreto di un malvagio Uan per trasmette Bim Bum Bam. Va be’, dici. Dopotutto è il film, qualcosa di diverso dovranno farlo, no? Dai, uno se l’aspetta pure 'ste cose. Comunque.

Il problema, quello che non ti aspetti, invece è il pippone che parte spiegandoti in due minuti direttamente la storia addirittura prima che compaia il logo; ma tu, intanto, continui a sperare. A dirti: "Dai che adesso parte il tema potente del cartone, con He-Man che alza la spada verso il cielo e urla per il potere di Grayskull! Eh… e invece no. Non c’è He-Man, né il castello né il tema della serie animata. Solo 'na brutta musichetta, un rip-off del tema di Superman ai limiti del plagio.

Cosicché, già abbastanza deluso da manco cinque minuti di film, vediamo l’imperatore Palpatine camminare fra gli Stormtroopers in posa, lungo la Morte Ne… Skeletor che cammina con presunzione nella sala del trono perché, praticamente, ha conquistato Eternia e preso il castello di GraySkull facendo prigioniera la maga Sorceress. Ah, sì?! Davvero? E quand'è successa ‘sta cosa?


A ogni modo, lo scopo di Skeletor è impossessarsi de L‘Occhio della Galassia: un affare che de facto lo renderebbe invincibile. Naturalmente, la domanda a ‘sto punto nasce spontanea: quand’è successo che Skeletor ha conquistato Eternia? He-Man e “I dominatori dell’ universo”, nel frattempo Skeletor faceva i fattacci suoi, dove cacchio stavano? Se Skeletor ha già conquistato (finalmente) Eternia, a cosa gli serve questo Occhio della Galassia?

Finalmente, quasi un quarto d'ora dopo, ecco che entra in scena Ivan DragHe-Man. Interpretato con tutto l'esuberante carisma di un domatore di rutti da Dolph Lundgren. La domanda - ancora e ancora tante altre bisogna farsene prima della fine del film - essenzialmente è: perché He-Man appare subito come He-Man? Cioè, non entra in scena come il principe Adam

Naturalmente, a quei tempi la questione si limitava a rimanere un sospeso. Razionalizzando adesso, col proverbiale senno di poi, ci vuole poco a rendersi conto che inserire l’alter ego di He-Man avrebbe reso la storia più funzionale. Allora, perché non l'hanno fatto?

Dunque, finalmente è arrivato He-Man (Guagliò è arrivato He-Man! 90, la Paura! Ci stiamo cagando sotto!) e dopo essersi preso a borsettate con una pattuglia di stormtroope… soldati di Skeletor, aiutato dai suoi amici Man-at-Arms e sua figlia Teela, libera il prigioniero che stavano trasportando. 

Aperta e chiusa parentesi: vedere He-Man che usa le pistolette coi raggi laser che fanno “Pew! Pew!” al posto della la spada, seriamente, uno shock.

A ogni modo, il prigioniero è Gwildor: specie d’incrocio fra un leprechaun e uno hobbit, nonché personaggio “originale” creato apposta per il film in sostituzione di Orko. Il perché, vattelapesca. Intanto, grazie allo gnomo, qui, anche l’ultimo tassello di trama ti viene spiegato entro i primi quindici minuti di film, scongiurando così anche il pericolo di un qualsiasi colpo di scena. Quindi, Gwildor era stato fatto prigioniero perché inventore della Chiave Cosmica.


 Un vattelapesca magico col magico potere di aprire portali spazio-temporali e far avanzare la trama a convenienza. Con questo coso, Skeletor era riuscito a penetrare nel castello di Grayskull. Tuttavia, ovviamente e nonché comodamente ai fini della trama, lo gnomo era riuscito a conservare il prototipo della chiave che vuole donare a He-Man.

Gwildor, poi, dopo il salvataggio porta tutti nel suo laboratorio e dà la serie di ovvie spiegazioni del caso; fra le quali, dettaglio importantissimo, ‘sta cacchio di chiave cosmica si attiva facendo le musichette. In pratica, non è altro che una keytar. Arriva dunque scontata selva di scagnozzi generici a interrompere, fuggi fuggi generale e quindi, il gruppo piglia la keytar cosmica buttandosi di testa a Grayskull nel tentativo di liberare Sorceress; e falliscono.

Così, He-Man e il resto del cast di Bim Bum Bam finiscono sulla Terra. Il problema è che durante la fuga dalle forze di Skeletor, ci so’ stati attimi di cagnara e il gruppo perde la chiave cosmica che viene trovata da Julie e Kevin. Con Kevin che scopre, mettendosi a premere tasti a casaccio, che l’affare suona e si convince che sia tipo un sintetizzatore all’ultima moda o qualcosa del genere. Bravo scienziato.

Sfortunatamente, però, a premere i tasti a casaccio come una scimmia scema, invia (come?) un segnale a Evil-Lyn che individua la chiave (come?) e manda sulla Terra il suo gruppo di fidatissimi scagnozzi ultra-generici. arrivano sulla Terra. Precisamente nella palestra della scuola, in cui Julie era rimasta ad aspettare Kevin. Poi Action! Thrilling! Suspense! Arriva He-Man per tempo e in un trionfo di effetti sonori “Pew! Pew! - ma proprio per niente simili a Star Wars - fa il culo a tutti e salva Julie.

Dopodiché, tornato in palestra a prendere Julie, Kevin si trova davanti il detective Lubic, cioè il preside Strickland di Ritorno al Futuro. Lubic, ovviamente, dopo aver sequestrato la chiave cosmica credendola un oggetto rubato, incontrato uno svedese alto due metri in mutande e mantella, essere coinvolto in una battaglia tra le forze del bene e quelle del male, decide anche lui di credere e unirsi al gruppo di eroi. 

Ecco, con questo in effetti si chiude un sonnecchiosissimo secondo atto. Al quale seguirà il più classico dei climax con  la “caduta dell’eroe” e poi, l'ancor più ovvissimo terzo atto da sceneggiatura preconfezionata in offerta a 3x2 al discount delle storie di Hollywood, con He-Man che sconfigge Skeletor e le forze del male. Benissimo. Ora, senza tirarla troppo per le lunghe, I Dominatori dell'Universo è considerato alla stregua di una barzelletta; cosa piuttosto vera. 

Considerarlo nell’ottica di adattamento, cioè come una storia basata su di un’opera esistente, non è assolutamente fattibile. Certo, uno capisce perfettamente che sarebbe stato, giusto un pochino pochino difficile, ficcare in un film di un’ora e mezza gli ennemila personaggi apparsi nella serie animata e nella linea di giocattoli, questo è ovvio. 

D’altro canto, anche riducendo il tutto a Skeletor, He-Man, Evil-Lyn, Man-at-Arms e Teela, sul serio questo è il massimo che sono riusciti a ricavare? Per capirci, vedere direttamente He-Man sin da subito, come detto più su, ha totalmente ribaltato il topos strutturale del cartone: i cattivi mettono in atto il loro piano, prendono alla sprovvista i buoni, il principe Adam si allontana con una scusa, si trasforma in He-Man e sconfigge i cattivi mettendo a posto la situazione. 

Obiettivamente parlando, non c'è bisogno della scienza per capire che la serie animata altro non era che 'na gigantesca pubblicità per vendere pupazzetti. Chiaro. Così come, a sua volta, I Dominatori dell'Universo è basato sui personaggi di una linea di giocattoli indirizzata ai bambini. Sì, d’accordo, però questo arriva a giustificare la cagnara venuta fuori? Arriva a giustificare un film con una storia addirittura più piatta di un episodio del cartone animato?

Per dire, con I Dominatori dell'Universo s’è deciso di partire direttamente con Skeletor vincitore, ok? Ora, non è difficile rendersi conto che avrebbe avuto più senso far sì che oltre Sorceress, Skeletor avesse imprigionato anche i genitori - nonché sovrani di Eternia - di He-Man, no? Considerando che nella serie animata la Regina Marlena è un’astronauta proveniente dalla Terra, David Odell lo sceneggiatore del film, avrebbe pure potuto sfruttarla ‘sta cosa.

Non è che uno avrebbe dovuto sbattersi chissà quanto, eh. Bastava una sola sequenza, una sola, con un indifeso principe Adam che insieme a Man-at-Arms e Teela, riesce a fuggire dalle forze di Skeletor con un incantesimo dello gnomo arrivando così sul pianeta della madre, la Terra, alla ricerca della spada del potere. Magari nascosta lì da Sorceress, su un pianeta lontano e sconosciuto, per allontanarla quanto più possibile da Skeletor. 

Naturalmente, questa è solo 'na cosa buttata così, tanto per. Intanto, almeno sulla carta, pure così fa una grossa differenza, visto che avrebbe dato qualcosa in più ai fan e un pizzico di fedeltà maggiore alla storia. Una storia tra l’altro, che soffre e scontenta principalmente a causa di tre fattori principali: la mancanza di approfondimento, il porre l’accento sul punto sbagliato e la mancanza di soldi.

All’inizio di tutta ‘sta pappardella, la domanda era: se uno non avesse mai visto il cartone, quindi non conoscesse i personaggi e di conseguenza non avrebbe manco la più pallida idea di quale possa essere la storia, con quali occhi, poi, avrebbe visto/vedrebbe I Dominatori dell'Universo? Ecco, il punto è che pure a metterla così, sarebbero sorte comunque 'na valanga di domande. Tipo, perché He-Man va in giro in mutande e mantello quando tutti indossano corazze e armature tecnologie? 

Perché è così forte? In sostanza, qual è la sua storia, perché combatte, qual è il suo ruolo nel tutto? Indipendentemente da tutto, ‘sti fatti te li chiedi perché non c’è la minima caratterizzazione e/o approfondimento. Tutto viene dato tremendamente per scontato; e di certo, Dolph Lundgren emozionante come vedere il treno che passa, in questo senso non aiuta per niente.

In altre parole, già storie del genere, cioè fish-out-of-water (cioè ancora pesce fuor d’acqua) non sono il massimo. Tanto per capirci, Ritorno al Futuro o Mr. Crocodile Dundee, per dirne giusto un paio, prendono i personaggi e li calano in un contesto a loro completamente sconosciuto, totalmente alieno. Se riesci a giocartela bene, tutto a posto. Altrimenti...

Nel tentativo di sopperire in qualche modo alla mancanza di pecunia, ché già con quelli a disposizione ci coprivano a stento il catering per la troupe, figuriamoci tirar su una Eternia anche solo lontanamente credibile, con I Dominatori dell'Universo hanno puntato tutto sul pesce fuor d'acqua. Va bene, d’accordo: meglio così che 'na roba uscita dal teatrino della scuola, insomma. Però, cerchiamo di mantenere almeno il punto. 

Per quale assurdo motivo, così, di botto, la sottotrama di Julie, assieme al McGuffin della chiave cosmica, diventa il fulcro principale degli avvenimenti? Perché tutto passa in secondo piano rispetto ad avvenimenti buttati a casaccio pochi minuti prima? Perché tutto sembra fatto così a tirar via? A 'sto punto, inutile continuare: in termini di costruzione e narrativa, I Dominatori dell'Universo c'ha lo stesso identico valore di una moneta da tre Euro. 

Eppure, c'è bisogno necessariamente di spezzare una lancia, anzi, più di una, a favore e ammettere che I Dominatori dell’ Universo non è tutto da buttare. Anzi. La prima cosa che in effetti subito salta all'occhio, sono i “colori”. Magari non ha l’opulenza e la sontuosità di un Flash Gordon o gli f/x d’avanguardia - avanguardissima all'epoca, ovviamente - di Guerre Stellari, questo no.

Tuttavia, ciò che sono stati in grado di fare con scenografie, costumi ed effettistica, chi l'avrebbe mai detto tanti anni dopo, ma è un risultato più che buono e che regge insolitamente bene ancora oggi senza scadere nel reame del campy più sfrenato. La palette cromatica è assurda e rende tutto vivido, coloratissimo e incredibilmente vivace. Soprattutto, I Dominatori dell’ Universo è tutto straight-forward. 

Cioè, punta tutto sull'azione. Anziché impallarsi allungando il brodo inutilmente, come accade fin troppo spesso in molti film di oggi, I Dominatori dell'Universo avanza veloce. Tira dritto senza fermarsi (quasi) mai e con abbastanza chiarezza da non annoiare (quasi mai). Alla fine della fiera e al netto dei difetti, I Dominatori dell'Universo è un film brillante e divertente che dalla sua c'ha quei piccoli pregi che lo rendono quel particolare tipo di guilty pleasure, poco guilty e più pleasure.


Ebbene, detto questo anche per oggi è tutto.

Stay Tuned ma soprattutto StayRetro.

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