Gargoyles - Il risveglio degli eroi (che aspettiamo dal 1997)



Per quanto oggi come oggi possa sembrare strano, c'è stato un tempo in cui la Disney, sì, rivolgendosi per lo più a un pubblico infantile/adolescenziale, aveva fama di azienda produttrice di stucchevole melassa, certo. Tuttavia, Disney era pure sinonimo di qualità. Altissima qualità. Nel momento in cui si guardava giusto un pochino oltre la superficie, uno se ne rendeva immediatamente conto; e cose come i Gargoyles - da noi Gargoyles - Il risveglio degli eroi - erano, appunto, la prova.

Manco a mettere in mezzo La spada nella rocciaGli Aristogatti o addirittura Il gobbo di Notre Dame, tanto per dirne un paio. L'insaziabile fame di denaro e potere della Disney era direttamente proporzionale agli enormi sforzi fatti non solo per assicurarsi una certa predominanza nel mercato cinematografico, ma pure per (dominare) il piccolo schermo. Infatti, nei primissimi anni ’90, venne lanciato Disney Afternoon: un block programming - cioè, un programma contenitore - di circa due ore.

Aperta e chiusa parentesi: i programmi contenitore li avevamo pure noi, all'epoca. Disney Afternoon, in Italia, venne spacchettato ulteriormente e mandato in onda all’interno di Solletico. Comunque. La Disney cominciò a pianificare tutto verso la fine degli anni '80, spendendo petroldollari come se buferasse e la morte non dovesse arrivare mai. Scopo ultimo, era creare una serie animata di altissima qualità che schiacciasse tutti gli altri cartoni animati dell'epoca che avevano budget molto inferiori.

Una logica un tantino agghiacciante, magari. Però, almeno, così facendo si ottenevano risultati tangibili, qualitativamente concreti come DuckTales: basata quasi interamente sui fumetti del... diciamo Duck Universe creati da Carl Barks, DuckTales è una fra le migliori serie animate di tutti i tempi. Venne lanciata in anteprima verso la fine del 1987, con un film pilota intitolato Il tesoro del sole d'oro diviso, successivamente, in quelli che poi sarebbero diventati i primi cinque episodi del cartone animato.

Quindi, il grande successo di DuckTales venne usato come trampolino di lancio per Disney Afternoon e produrre altri cartoni animati - o "contenuti" se vogliamo metterla in modo più attuale - che a livello di qualità, nonostante fossero comunque programmi destinati a una fascia pomeridiana, non erano per niente roba da ridere: Cip & Ciop agenti specialiTaleSpinDarkwing Duck e soprattutto Gargoyles. Bizzarra quanto ambiziosa risposta della Disney alla serie animata di Batman.

Allora: la storia dei Gargoyles comincia nel 1994, a Manhattan, da uno di quei grattacieli a infiniti piani fatti a posta per far arrampicare l’Uomo Ragno senza che nessuno lo veda, da cui iniziano a piovere macerie. Nel mentre la folla aspetta educatamente di farsi schiacciare, arriva la polizia. Nello specifico, la detective Elisa Maza. Nonostante i blocchi di cemento continuino a piovere con nonchalance, Elisa nota che un grosso blocco è solcato da profondi segni di artigli.


Giustamente, si chiede, chi o cosa mai potrebbe essere tanto forte da lasciare impronte del genere sulla pietra. Nel frattempo Elisa prova a guadagnarsi la pagnotta facendo la detective, la storia si sposta in Scozia. Mille anni prima. A vedere gente che cerca d’ammazzarsi l'un l'altro con disinvoltura perché... boh, forse il Bingo era chiuso. In ogni caso, l’obiettivo di una parte di ‘sta gentaglia barbara è un castello, tutto bello agghindato con ‘ste statue di Gargoyles.

La battaglia infuria, gli schiaffi e gli sputi volano alti e quelli del castello le stanno prendendo malamente. Solo che il sole è quasi tramontato… All'improvviso, al calar delle tenebre le statue si animano e i Gargoyles prendono vita. Facendo un culo a capanna agli invasori. Allora il capitano delle guardie si congratula, bacioni, abbraccioni e com’è come non è, i Gargoyles sono grandi eroi, difensori indiscussi del castello. Peccato però che la gente li schifi comunque. 

In particolare la Principessa (senza nome) e il Magus; ‘na specie di mago Merlino, insomma. Difatti, dopo la battaglia il capitano delle guardie porta Golia, il capo dei Gargoyles, al cospetto della corte per fargli avere il giusto riconoscimento e niente. Questi qua, di tutta risposta lo prendono a pernacchie e male parole. Bel ringraziamento, senza di noi in questo momento eri la principessa di stocaz… di niente, pensa Golia mentre va via amareggiato.

Naturalmente, però, la villania è sempre in agguato dietro l’angolo. Il capitano delle guardie, l’amicone per capirci, con una scusa manda Golia e l’anziano dei Gargoyles vattelapesca dove, ma comunque a millemila chilometri dal castello. Dopodiché, sabotate armi e difese, lascia entrare i nemici che s’erano organizzati per un altro attacco. Morale della favola, grazie a ‘sto viscido, a parte Golia e il vecchio, restano in vita solo tre Gargoyles giovani e il cane.

A questo punto, i nemici hanno conquistato il conquistabile e rapito la Principessa. Golia capisce cos'è successo, raggruppa i Gargoyles superstiti e parte con l'obiettivo di dare schiaffi in offerta col 3x2 più due in omaggio a tutti quanti. Il problema è che alla fine si becca pure un'ultima, grandissima inculata. Nemici e traditori, tutti morti. Perfetto. La principessa è salva, benissimo. Peccato per il Magus, imbruttito al massimo.

Convinto che la principessa fosse morta, a causa dei Gargoyles, naturalmente, scaglia un'anatema su Golia e gli altri. Inizialmente, avrebbero dovuto essere blocchi di pietra inanimata per sempre. Poi, il Magus, visto che la principessa in realtà era ancora viva e resosi conto dell’errore, prova a metterci la pezza a colori cambiando al volo la maledizione. Quindi, i Gargoyles resteranno semplici pietre fino al momento in cui il castello non sarà sopra le nuvole.

Mille anni dopo, il castello è arrivato veramente sulle nuvole. Grazie a David Xanatos: megadirettore naturale per diritto di nascita di professione. Cattivo megalomane per hobby. Affascinato dalle leggende sui Gargoyles, Xanatos, perché c'ha i soldi, decide di comprarsi il castello in Scozia, smontarlo pezzo per pezzo e poi, sempre pezzo per pezzo, farlo rimontare in cima al suo assurdo grattacielo.

Nel frattempo, la storia torna di nuovo a Elisa che sta investigando. Una sbirciata di qua, 'na sbirciata di là e finisce direttamente addosso al cane Gargoyles e Golia. Ovviamente, all’inizio, la cosa di trovarsi davanti così, di botto, un cane-mostro e un mostro-mostro alato alto due metri e qualcosa, la prende malissimo. Tuttavia, le cose ci mettono un attimo a cambiare quando Elisa, spaventata, cade dal parapetto del castello e Golia si lancia subito a salvarla.

Le cose cambiano, ancor più ovviamente, nel senso che dopo il salvataggio Elisa diventa la nuova April, stringendo quasi immediatamente una forte amicizia con Golia e gli altri Gargoyles manco fossero quattro tartarughe. Ora, seppur stretto agli estremi il brodo, in sostanza questo è il primo episodio dei Gargoyles. Un primo episodio intitolato Il Risveglio e proprio come i DuckTales, diviso in ben cinque parti. Fra cui passa una grossa differenza, però.

Cioè, la prima stagione dei DuckTales contava sessantacinque episodi. Quella dei Gargoyles, invece, di episodi ne contava appena tredici. In altre parole, significa che l’introduzione di personaggi e vicende, da sola, copre quasi la metà dell'intera prima stagione. Un fatto simile, una simile cura riposta nell’introduzione dello show al pubblico, da sola basterebbe per farsi già un’idea di come Gargoyles, fosse una delle serie più ambiziose di quel periodo. 

Infatti, in quegli stessi anni Warner Bros. stava spaccando tutto lo spaccabile grazie a Batman - The Animated Series, aperta e chiusa parentesi, altra voce nel piccolo elenco delle migliori serie animate di tutti i tempi. Quindi, visto e considerato che spesso e volentieri Batman - TAS tutto sembrava tranne che un prodotto indirizzato a un pubblico preadolescenziale, seppur con i dovuti accorgimenti, la Disney provò ad adeguarsi e seguire la scia.

C’è comunque da specificare il fatto che i Gargoyles, almeno inizialmente, non riscossero subito il successone che i moneyman della Disney s’aspettavano. Essenzialmente, trattandosi di uno show molto lontano nei toni e nelle ambientazioni da quelli che il pubblico tipo s’aspettava, non riuscì a decollare subito. In fondo, si trovava buttata in mezzo e a competere con Paperino, Pippo, Cip e Ciop da un lato. Tutto il resto dell'armata Disney dall'altro.

Inoltre, a questo e a parte Batman, c'erano pure altre cose che in quel periodo tiravano malamente, tipo la neonata Cartoon Network e i Power Rangers, per dire.Però, in fondo, ci sarà un motivo se a distanza di trent'anni la gente continua a parlare dei Gargoyles, no? Ecco, metti che a un certo punto i Gargoyles cominciarono a distinguersi molto dal panorama dell'epoca grazie a una trama oscura e complessa, il carattere dei personaggi ben sviluppati e l'ambientazione unica.

I primi tredici episodi, sono solo le basi di una narrazione via via sempre più complessa, stratificata e vorticosa. Greg Wiseman, lo scrittore della serie, a un certo punto si lasciò totalmente andare, riuscendo a mettere insieme una serie di storie che andavano dai miti celti al ciclo arturiano, finendo addirittura con pesanti citazioni Shakespeariane. Il tutto, senza mai perdere di vista l’obiettivo di umanizzare i personaggi. 

Nel senso di dargli una connotazione tonda, a 360°, facendoli evolvere dallo status di semplici macchiette bidimensionali. La serie, infatti, va molto al di là del tradizionale set-up buoni contro cattivi. Evolvendosi, continuava a estendere e sviluppare il suo intricato mondo nel mentre affrontava temi profondi come l'identità, la giustizia, l'onore e il pregiudizio; e pure se molti episodi erano storie stand alone, la maggior parte erano interconnessi da una trama orizzontale.

Insomma, roba che tutto era tranne che la norma per una serie animata di quel tempo. Purtroppo, nonostante il successo e l'ampio bacino di pubblico, anche adulto, ottenuto grazie alla profondità e alla maturità delle storie, la Disney annullò Gargoyles dopo sessantacinque episodi, divisi in due stagioni. La serie venne poi affidato alla ABC che realizzò una terza stagione, intitolata Golia Chronicles. In due parole: purissima chiavica.

Greg Wiseman non c’era più, il team di scrittori originale venne sciolto e ‘sti gnu decisero d’ignorare bellamente tutto il lavoro fatto in precedenza. Di quella cura per le storie, mai banali e sempre interessanti, non c’era più manco l'ombra. La dignità con cui venivano rappresentati i personaggi, anche quelli secondari, neanche. Tutto era stato appiattito e banalizzato agli estremi. Morale della favola? Golia Chronicles chiuse meritatamente i battenti in appena dodici episodi. A riprova del fatto che niente di bello dura per sempre.


Ebbene, detto questo anche per oggi è tutto.

Stay Tuned ma soprattutto Stay Retro.




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