HELLBOY 2019 - Me cago en el amor

 


È un mondo difficile e vita intensa felicità a momenti e futuro incerto, cantava Tonino Carotone ormai venticinque anni fa. Felicità a momenti e futuro incerto. Due cose che se ci pensi un attimo, non puoi fare a meno di associare a 'sto Hellboy di Neil Marshall - e da qui in poi facciamo Hellboy 2019 - terzo adattamento live action del personaggio creato da Mike Mignola nel 1993. 

No, perché se ci pensi un attimo, non puoi non accorgerti che c’è qualcosa che non va; e non in Hellboy di Marshall, ma nel mondo. Sono tempi strani, questi. Viviamo in un periodo in cui ci stiamo annegando nei film di supereroi. Per estensione, non è che si sentisse tutta ‘sta grandissima esigenza di vedere l’ennesimo cinecomic. Si poteva benissimo fare a meno di un nuovo film di Hellboy.

Appunto, quel miserabile 17% di gradimento su Rotten Tomatoes sembra dirla lunga in questo senso. Sì, ma è davvero così? Al di là del fatto che gli aggregatori di recensioni, in generale, lasciano il tempo che trovano - e pure al di là del fatto che RT è meno affidabile di un cane in una salumeria - davvero Hellboy 2019 è un film tanto pessimo da meritarsi uno score così basso?

Considerando pure che all'epoca, nell'arco di pochi giorni dall'uscita, 'sta cosa di Hellboy 2019 s'era trasformata in una specie di gioco al massacro con tutti che ci tenevano, ma proprio fortissimo, a dire quanto faceva cagare 'sto film, di nuovo: ma è davvero così?

Facciamo un passo indietro, ok? Uno capisce pure che i precedenti film di Hellboy adesso (ADESSO) siano tenuti in altissima considerazione dagli appassionati. Tuttavia, prima di mettersi ad attaccare i manifesti “Guillermo del Toro The Best Foreva in da Hart” ci sarebbe da considerare un piccolo dettaglio. Hellboy e Hellboy II: The Golden Army sono usciti nel 2004 e nel 2008. Sono figli del loro tempo, di un’epoca già piuttosto lontana. 

Il panorama non è che fosse proprio tutto rose e fiori, insomma. Avevamo robe come Daredevil, Catwoman, Elektra, The Punisher e poi Hulk, Blade: Trinity; Blade: Trinity... Santo. Cielo. Normale poi che uno come Guillermo del Toro, uscendosene con una cartoonesca pacchianata PG-13 leggermente più curata della media, ti vince automaticamente a mani bassissime eletto campionissimo dalle folle.

Comunque, non cambia il fatto che pure i suoi Hellboy all’epoca hanno preso la loro bella dose di pernacchie. Non dimentichiamocela 'sta cosa. Pure lo stesso Mike Mignola se la fece salire storta con del Toro, perché non rispettava il suo personaggio dei fumetti. A differenza del film di Neil Marshall che, sempre a detta di Mignola, è il giusto, vero adattamento, reale trasposizione dei suoi fumetti; e se vogliamo essere un minimo obiettivi, diciamo, ha ragione Mignola. 

Quelle di Hellboy sono storie veloci, brillanti, affascinanti. In grado di fondere perfettamente umorismo e orrore. Hanno un’atmosfera di grande impatto grazie al talento artistico di Mignola. Tuttavia sono anche storie strane, a volte confuse e ripetitive. Sì, c'è una trama orizzontale con Rasputin nemesi ricorrente e la verta natura di Hellboy, però, per la maggior parte il tutto si riduce al cattivo di turno che dev'essere preso a papagni in bocca.

Divertente? Sì. Funzionale? Anche. Intanto, non è che 'ste storie siano tutto 'sto grandissimissimo esempio di profondità narrativa, insomma. Hellboy 2019 di Marshall riesce a catturare, anche se in modo grezzo, l’energia e gli onnipresenti elementi schlock dei fumetti originali; e questo, quando si parla di adattamenti, è forse l’elemento più importante. In quanto non esiste niente di peggio di un adattamento che tradisce, snatura il senso e il significato del materiale su cui si basa.

Naturalmente, questo non significa assolutamente negare i difetti di questo film, perché oggettivamente ce ne sono. Per esempio il rapporto problematico padre-figlio, con Hellboy che fa il tipo alla c'ho-i-probblem' con il professor Bruttenholm, padre distante ma in fondo amorevole, è una cosa che alla lunga stanca. Stanca, perché fra David Harbour e Ian McShane non c’è la benché minima alchimia. Stanno proprio su due pianeti diversi.

La cgi, complice il budget da scappati di casa - Hellboy 2019 ha un budget di produzione medio-basso che arriva a stento alla cinquantina di milioni, non scordiamocela 'sta cosa - con la necessità di mettere in scena orrori cosmici e sovrannaturali, va dal decente al tutto sommato accettabile, fino al facepalm così forte da farti uscire il sangue dal naso. La sequenza con i giganti è ai limiti dell’orribile.

Il montaggio, poi, è frenetico. Il terzo atto è quasi psicotico, tanto che a un certo punto pare che qualcuno abbia premuto il tasto fast forward. E questo si riflette anche sulla (mancanza di una) battaglia finale. Si parte con una cosa assurdissima, per certi versi molto simile ai capitoli de L’Eclissi in Berserk: l’arrivo di ‘sti mostri incredibili e violentissimi che fanno a pezzi tutto e tutti. Solo che poi, all'improvviso, come se fosse successo qualcosa durante la produzione, si taglia corto in modo piuttosto raffazzonato.

Ok, Hellboy 2019 'cha 'sti difetti, ma sul serio bastano per demolirlo in modo così eclatante? Onestamente? No. La trama è piuttosto semplice, ma funzionale. Soprattutto, nulla di diverso da qualunque altro cinecomics di ieri e di oggi. Magari pecca nel voler ficcare tutto, troppo e subito, pescando da molte storie: dall’imprescindibile Seed of Destruction fino a Wake the Devil, anche se la sceneggiatura si basa fondamentalmente su Hellboy: The Wild Hunt.

Alla fine della fiera, Hellboy 2019 sono due ore di semplice, divertentissimo b-movie. Due ore che filano a velocità DeLorean guidate da uno come Neil Marshall, noto per le sue stravaganti gore-bizzarrie. Non cerca la profondità emotiva o la contemplazione della natura umana e i suoi significati intrinseci. Semplicemente confeziona un film d’azione veloce, dichiaratamente tamarro e assolutamente divertente da guardare.

Si tratta di un film concreto, di carattere. Diverso dai cinecomics™ a misura di bambino, plasticaccia senz’anima prodotta in serie per cavalcare la scia e vendere pupazzetti. Tornando al punto iniziale, ci dev’essere per forza qualcosa che non va se un film orribile come Venom viene a stento criticato negativamente e fa ottocento milioni d’incasso a livello globale.

C’è qualcosa che non va, se per cose senz’anima come Shazam! o Captain Marvel, che condividono esattamente le stesse “problematiche” riferite a piattezza di trama e personaggi, questi sono dettagli sorvolabilissimi mentre per Hellboy sono macigni che lo mandando a fondo. Il rating R, per dire, pare 'na cosa di poco ma fa comunque il suo sporco lavoro in Hellboy 2019. Tipo come in Deadpool, no?

Allora perché un film come Deadpool è stato idolatrato, mentre Hellboy 2019 è stato preso a sputi e fischi? Eppure le meccaniche sono identiche. Cioè, capiamoci: fintanto che volano schiaffi e sputi, puoi pure tirare fuori un paio di scontri belli tesi senza mostrare una goccia di sangue. Tipo come in Capitan America: Civil War. Per il resto… è come tirare un uovo contro un muro e sperare che il muro si rompa. 

Il discorso non riguarda il sangue o la violenza in sé perché, sai, la violenza rende automaticamente tutto più bello. No, semmai riguarda il fatto che un proiettile in testa produca gli effetti di uno stramaledettissimo proiettile in testa. Oppure che un mostro inumano si comporti, indovina? Esatto: da mostro inumano. Squartando, lacerando, massacrando e via dicendo. La sequenza della strega Baba Yaga che mangia i bambini, per dire, con la sua personale macelleria nella stanza accanto è l’esempio perfetto di 'sta cosa. 

Perché ciò che racconti dev'essere coerente con ciò che mostri. Altrimenti teniamoci tutta la serie serie di campi e controcampi epilettici per non far vedere niente, teniamoci stretto a tutti i costi il bel PG-13 ché senza pare il mondo vada veramente incontro all’apocalisse e buonanotte a 'sta ceppa. In definitiva, Hellboy 2019 potrà piacere come no. Ciò non toglie che dal punto di vista del divertimento non gli si può dire assolutamente nulla. 

Le critiche negative che gli sono piovute addosso, le allucinanti stroncature che fioccate da ogni parte, vista e considerata la situazione generale dei cinecomics, sono assolutamente ingiustificate. Film come Shazam!, Doctor Strange, Black Panther, Aquaman e via dicendo, a causa della loro stessa natura usa e getta, tra dieci anni o poco più spariranno. Questo Hellboy no. Vivrà nelle infinite visioni a nastro degli appassionati di b-movies che programmano maratone di film, da godersi insieme a una birra e una risata.


Ebbene, detto questo anche per oggi è tutto.

Stay Tuned, ma soprattutto Stay Retro.



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