Captain America Brave New World - Unità Fallimenti Speciali


Quindi, Harrison Ford si trasforma nel quasi plausibile Hulk, però, rosso. Fine. A ‘sto punto, perché sbattersi più di tanto? Il film potevano pure chiamarlo così, anziché Captain America Brave New World; tanto, tutto è palesemente, chiaramente, incontrovertibilmente progettato solo per arrivare a questa “incredibile svolta”, giusto un pelo meno sorprendente dell’acqua calda. Il resto è più una serie di idee confuse, poco o male elaborate, piuttosto che una vera e propria storia.

In altre parole, come ampiamente prevedibile da chiunque e appunto con grandissima sorpresa di assolutamente nessuno, alla fine Captain America Brave New World è un disastro: un miscuglio confuso di trame, concetti e idee vecchie, stanche e abusatissime, che fanno bellamente a cazzotti l’un con l’altra. Il che, tradotto ulteriormente, significa che la trama è un abbozzo casuale e insoddisfacente di tropi ormai mandati in loop continuo in ogni film del MCU da almeno cinque anni a questa parte.  Oh, succede quando un film viene riscritto e rigirato in continuazione. Comunque. 

Giusto per capirci bene-bene tutti quanti, ché magari a qualcuno sarà sfuggito, facciamo un piccolo passo indietro. Le riprese di Captain America New World Order sono partite verso la fine del 2022 e terminate a Giugno del 2023. Mettici ovviamente la post-produzione e l’uscita era prevista per Luglio 2024. Poi è successo che il risultato, non solo non piaceva a nessuno all'interno della stessa Disney/Marvel, ma pure i test screening sono stati un disastro. Alé.

Allora vai di reshoot a tutta forza: viene assunto Matthew Orton per scrivere "scene e materiale aggiuntivi", pronti per Dicembre; e pure così, non va bene. Alla fine, quasi 2/3 del film sono stati girati da capo, con l'aggiunta di "tre grandi sequenze d'azione" al lavoro di Orton girate tra Maggio e Agosto 2024 ad Atlanta. Nel frattempo, il titolo cambia da New World Order in Captain America Brave New World e l'uscita posticipata a Febbraio 2025. 

A inizio Dicembre 2024, all'ormai quarto giro di test screening - a poco più di un mese dagli ultimi, in cui sono stati proiettati due diversi tagli di prova del film e tutt'e due si so' pigliati i fischi - le cose sono andate addirittura ancora peggio: i massimi complimenti spendibili raccolti dal film nel suo taglio finale andavano da piatto a inessenziale; e a fronte di una spesa che dire monumentale è niente, era quasi impossibile che Disney continuasse a mettere mano al film; e infatti…

Infatti la “trama” di Captain America Brave New World è un pastrocchio incoerente ed esagerato che tenta, in un colpo solo, di ricollegarsi e mettere insieme The Eternals, The Falcon and the Winter Soldier e addirittura, scelta che definire bizzarra sarebbe un simpatico eufemismo, The Incredible Hulk. Sì, esatto: il film del 2008 quando, prima di essere sostituito da Mark Ruffalo, Hulk c’aveva ancora la faccia di Edward Norton. Santo. Cielo.

Capiamoci: The Incredible Hulk non era e tuttora non è affatto un film malvagio, questo no. Intanto, non è manco chissà quale imprescindibile, altissimo punto, nel “grande schema delle cose”. Anzi. Il punto, qui, sta nel fatto che stiamo parlando di un film uscito 17 anni fa. DICIASSETTE. Non solo appartiene a un’altra epoca, risalente ai tempi pre-MCU - infatti è stato portato in continuity in maniera retroattiva con una scena post-credit aggiunta in un secondo momento al film di Iron Man - ma viene buttato in mezzo così, come se fosse ‘na roba di ieri o ieri l’altro. 

Harrison Ford prende il posto del defunto William Hurt e ok, d’accordo; però, andare a pescarsi altri personaggi di quel film che vengono riportati indietro per concludere (moooolto) tardivamente i loro archi narrativi, non è proprio il massimo, insomma. Già è abbastanza buffo che un film intitolato Captain America: Brave New World abbia più connessioni con Hulk anziché con Capitan America; ma siamo onesti, a qualcuno fregava veramente qualcosa di cosa fosse successo a Samuel Sterns oppure a Betty Ross quasi vent’anni dopo? Veramente molto difficile da credere.

In ogni caso, la trama ruota su ‘sta specie di nuova corsa all’oro - guidata dal Generale Thaddeus "Thunderbolt" Ross recentemente eletto presidente degli Stati Uniti - fra Giappone e America per il controllo del celestiale morto in mezzo all’Oceano Indiano. Perché, si “scopre”, l'Isola Celestiale (ovvero i resti di Tiamut) sono letteralmente una gigantesca riserva di un minerale ancor più prezioso del vibranio wakandiano: l’adamantio

Succede però che durante un ricevimento alla Casa Bianca, proprio quando Ross è a tanto così dal firmare un accordo coi giapponesi per il controllo condiviso delle risorse, subisce un tentativo di assassinio da parte di Isaiah Bradley – il “leggendario Capitan America nero”, ma questa è un’altra storia - e altri quattro uomini della sicurezza. Tutti in uno stato di trance. Il tentativo, ovviamente, fallisce e Bradley viene arrestato.  Ancor più ovviamente, però, l’unico che sembra essersi reso conto del fatto che Bradley fosse controllato mentalmente da qualcun altro è Sam Wilson.

Così, determinato a riabilitare il nome del suo amico Bradley, Sam s'imbarca in una quanto di più classica possa mai esserci indagine personale. Indagando-indagando, arriva convenientemente Camp Echo One, un super-sito super-segreto super-nascosto che non c'hai proprio idea guarda, dove ancor più convenientemente scoprono rinchiuso Samuel Sterns: un uomo usato come soggetto di prova esposto ai raggi gamma che lo hanno fatto diventare "ultra-intelligente". Talmente tanto intelligente che se lo fa mettere a ripetizione con la sabbia da Sam. Comunque.

In tutti questi anni, Ross ha sfruttato "l'intelligenza" di Sterns per arrivare a ricoprire la carica di presidente. Tuttavia, viene fuori che l’uomo dal cervello gigante ha solo finto di farsi sfruttare da Ross, quando il suo scopo ultimo era provocare un conflitto fra Stati Uniti e Giappone. Cioè, sì ma no. Perché, con una svolta meno credibile di un episodio a caso di Detective Conan, in realtà il vero piano era far incazzare il generale Ross così da portarlo a trasformarsi in Red Hulk. Come?

Grazie alla forza di una trama che avanza a convenienza, naturalmente: le pillolette della pressione che Ross butta giù come Zigulì per tutto il film, no? Ecco, sorpresa sorpresa, sono pillole di raggi gamma che hanno proprio lo scopo di portare Ross alla trasformazione. No, sul serio, eh: proprio pillole di raggi gamma. E tutto questo perché... ? Boh. Il tentato omicidio di Ross, la storia del controllo mentale, la ricerca dell'adamantio rubato e compagnia cantate, il fatto è che niente di tutto questo ha uno scopo concreto.

Sono elementi fluttuanti che hanno una vaghissima quanto debolissima connessione tra loro, il cui unico scopo è arrivare all'unica cosa di cui Captain America Brave New World si preoccupa davvero: Harrison Ford che si trasforma in Red Hulk. Cosa che, tra l'altro, avviene durante gli ultimi minuti e soprattutto, visto che una lotta fra Sam Wilson e Hulk è l'equivalente di provare a spegnere un incendio col lanciafiamme, la grande trovata è far finire tutto a parole, tarallucci e vino. Come direbbe il maestro Ferretti: Genio! Puro Genio! 

Ecco, non solo niente di ciò che accade nel film è particolarmente interessante e/o degno di nota. Tanto più che la sceneggiatura è attribuita a cinque diversi scrittori. 'Sta specie di mostro di Frankenstein assemblato e ricucito più volte, dove spesso e volentieri non è manco chiaro cosa stia succedendo e come o perché una cosa si leghi all'altra, è il massimo risultato ottenuto da cinque scrittori che hanno lavorato al film per quattro anni. Il regista, Julius Onah, ci prova pure a tracciare una linea di condotta nel tentativo di correggere il tiro, eh. Questo bisogna riconoscerglielo.

Però, nel momento in cui il film ha toni e ritmi schizofrenici perché, senza alcuna soluzione di continuità, passa dal realismo alla finzione a causa dell'aver voluto (tentato di) appiccicare assieme drama, political thriller e police procedural al fantasy comedy Marvel fatto di fantascienza, magia, superpoteri e gag (forzatissime) che tiro vuoi correggere, insomma. Oltretutto, il fatto che la regia abbia un taglio stranamente televisivo, facendolo somigliare a un episodio speciale di Law & Order o C.S.I, certo non aiuta. 

A ogni modo, l'intera struttura della sceneggiatura è stata palesemente progettata per soli due motivi: Harrison Ford che si trasforma in Hulk e tracciare una connessione con altri millemila film e serie tv. Anche vecchi di quasi vent'anni, non importa; tanto tutto fa brodo. Alla fine della fiera, Captain America Brave New World più che un film è una vera e propria dimostrazione di accanimento terapeutico: di quell’ostinazione, quasi ossessiva, nel continuare a somministrare trattamenti invasivi in situazioni in cui non c'è una reale possibilità di recupero.


Ebbene, detto questo anche per oggi è tutto.

Stay Tuned ma soprattutto Stay Retro. 


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