HORROR FEMMINILE - 10 FILM HORROR DIRETTI DA DONNE



Horror femminile, eh? Che significa, cioè, com’è venuta fuori ‘sta cosa dei film horror diretti da donne? Sostanzialmente da un punto molto semplice: al giorno d'oggi, si stima che oltre il 50% del pubblico che si sciroppa regolarmente film horror è composto da donne.

Quindi, la premessa è che questo indica una controtendenza rispetto a già solo un ventennio fa. La considerazione, invece, mette il punto sul fatto che attualmente, l'horror inteso come "prodotto", sia per lo più femminile. Però, metti che ci sta un però.

HORROR FEMMINILE - Quando l'orrore diventa rosa

Nonostante l’ampio pubblico femminile, nell’attuale panorama cinematografico soltanto il 5% delle emissioni di studio hanno una donna dietro la macchina da presa; e non è che ci voglia la scienza per arrivare a capire il perché di 'sto fatto.

Prendendo in considerazione solo l’ultima trentina d’anni, la filmografia di genere ha avuto "connotati" prevalentemente maschili. In altre parole, metti che ci stava sempre la “mammella contrattuale”, quella che a un certo, per legge sindacale, doveva salta' fuori. 

Mettici pure la chiappa a gratis, qualche nudo frontale senza senso, la scena di sesso random prima dell’omicidio… che altro? Ah, sì: gli urletti, i gemiti mentre la vittima di turno, quasi sempre 'na maialona da panico, si "dimenava" prima di essere inevitabilmente raggiunta dall’assassino. 

Quanti, quanti film hai visto infarciti di 'ste sequenze? A ogni buon conto, l'horror è femmina e registe donne di film horror ce ne sono; poche, ma ce ne sono e questi so' alcuni titoli da prendere in considerazione per buttarci un occhio. 


AMERICAN PSYCHO

(Regia di Mary Harron, 2000)


Basato sull’omonimo romanzo di Bret Easton Ellis, American Psycho è un film che tutti dovrebbero guardare. Almeno una volta. Perché si tratta di un “classico moderno”. Una satira calata nell’umorismo più nero, con protagonista un impeccabilmente vestito yuppie. 

Un serial killer ossessionato dal proprio aspetto fisico e materialista al massimo nella sempreverde e deliziosa cornice degli ignorantissimi anni ottanta. C'è da dire che il romanzo originale aveva toni estremamente cruenti e una violenza parecchio marcata.

Fatto che non sarebbe stato possibile portare al cinema in scala 1:1 senza incorrere in pesanti tagli censori. In ogni caso, la regista, Mary Harron, insieme alla sceneggiatrice Guinevere Turner, firmò lo script che fra i tanti, venne scelto dallo stesso Ellis. 

Quindi, in linea di massima, a parte il piccolo stemperamento di toni, risulta comunque un film parecchio violento, nonché elegante, un buon adattamento e perciò, degno di nota.


IL RISTORANTE ALL’ANGOLO

(Regia di Jackie Kong, 1987)


Questa è da prendere con le pinze, eh: Jackie Kong, almeno su carta, dovrebbe essere una delle prime donne a dedicarsi negli anni '80 ai b-movie horror-splatter. Comunque. Vero è che a guardarlo, perdi punti q.i. a ogni minuto di visione, però... è vero pure che Il ristorante all'angolo è divertente. 

Seguito spirituale di Blood Feast, film risalente al 1963 diretto da Herschell Gordon Lewis, Il Ristorante all’Angolo è uno di quei film che metti e ti rivedi a nastro, perché nella loro ignoranza sono fantastici. Soprattutto se ti piace una determinata estetica e il puro nonsense.

Tirato su a spicci e preghiere, la storia ruota attorno a ‘sti due tizi che riesumato il corpo dello zio,  tenendone in vita il cervello in un barattolo di vetro, ne seguono ciecamente gli ordini. I quali prevedono di riportare in vita un’antica dea sanguinaria che lo zio venera. 

Per farlo, devono mettere assieme un nuovo corpo formato da parti di prostitute e una vergine. Cioè, cosa vuoi di più? Tenendo conto di quanto detto più riguardo la nudità e compagnia cantante, 'sta roba si scrive praticamente da sola.


BUFFY L’AMMAZZAVAMPIRI

(Regia di Fran Rubel Kuzui, 1992)


Nel 1992, quando l’influenza degli anni ottanta era ancora feroce e ben prima che il nome Buffy fosse associato a una serie televisiva di (inspiegabile) successo, questo nome era sinonimo di un film scritto da un non tanto conosciuto, allora, Joss Whedon

La cui sceneggiatura, poi, venne sviluppata dalla regista Fran Kuzui. Il film, bisogna dire, andò discretamente bene; tanto che pochi anni dopo ne tirarono fuori lo show con protagonista Sarah Michelle Gellar, horror quanto un episodio de L’Albero Azzurro.

In ogni caso, "Buffy Michelle Gellar" ha subito messo in ombra il film con Kristy Swanson, ma c’è da dire che quest’ultimo non è che sia privo di fascino, eh. Tanto per dire, il cast comprende Donald Sutherland, Rutger Hauer, Hilary Swank e, dulcis in fundo, addirittura un giovane Luke Perry pre-Beverly Hills.


NIGHTMARE 6 – LA FINE

(Regia di Rachel Talalay, 1991)


Nightmare, o meglio: A Nightmare on Elm Street è una delle saghe horror più famose di sempre. Inutile pure aggiungere altro, ché se non l'hai mai sentito nominare, vuol dire che devi aver per forza vissuto in una caverna. Su Marte. 

A parte “Lo sconvolgente 3D Megadimensionale”, c’è da dire che a sconvolgere fu l’incasso: a fronte di un budget di poco più superiore agli otto milioni di dollari, ne guadagnò più o meno trentacinque, rendendolo uno dei capitoli della saga di maggior successo. 

Inoltre, Nightmare 6 fu il debutto alla regia di Rachel Talalay, la quale non era manco stata scelta a casaccio, avendo già vestito i panni di produttrice dei due precedenti film. Pertanto, una certa dimestichezza con il personaggio l’aveva. 

Peccato che, a differenza di altri registi dei film della serie Nightmare, la Talalay non abbia ottenuto lo stesso successo nella carriera. Per dire, il regista del quarto film di Freddy, Renny Harlin, venne chiamato a dirigere Die Hard 2.

Mentre il suo immediato predecessore, Stephen Hopkins, fu assunto per girare Predator 2. La Talalay, invece, arrivò giusto a dirigere Tank Girl qualche anno dopo, nel '95. Comunque, rimane l’unica donna ad aver diretto un film di uno dei franchise più importanti dei film slasher.


MONSTER – ESSERI IGNOTI DAI PROFONDI ABISSI

(Regia di Barbara Peeters, 1980)


A parte Jackie Kong, fra le pochissime donne, non solo registe di film horror ma addirittura approcciatesi allo splatter, c'è stata pure Barbara Peeters. La quale firmò 'sto assurdissimo quanto fantastico film prodotto dal leggendario Roger Corman.

Peccato che la Peeters e Corman arrivarono lì lì a prendersi a sputi in faccia. Il motivo ruota intorno alla trama di Monster: stringendo il brodo, la classica azienda genetica-farmaceutica si mette a fare esperimenti sui salmoni, a cui somministra uno speciale ormone della crescita. Bene.

Uno di 'sti... “super-salmoni”, fugge e mischiandosi con altre specie marine, dà vita a 'na specie di uomini-pesce aggressivissimi, brutalissimi ma, soprattutto, arrapatissimi e affamati di vulva oltre ogni limite immaginabile. Benissimo. 

Ora, anche se Corman s'è sempre detto in favore della Peeters, elogiandola e sottolineando quanto fosse eccezionale il lavoro svolto, in special modo nel girare le scene di morte che coinvolgono personaggi maschili, diceva anche di tutte le discussioni nate per le scene di stupro.

Scene che venivano solo “suggerite”, oppure al più ricorrendo a stacchi con montaggio epilettico immediatamente dopo l’attacco, giusto per non mostrare nulla di esplicito. Perciò, alla fine che fa Corman? Taglia direttamente la testa al pesce e una volta concluse le riprese.

Senza dire niente a nessuno, assume James Sbardellati per girare ex novo tutte le sequenze di stupro e violenza gratuita e di cattivo gusto che voleva. Fu questo che fece incazzare tutti, tanto da far chiedere alla Peeters che il suo nome fosse rimosso dalla pellicola. Cosa che comunque non avvenne.


JENNIFER’S BODY

(Regia di Karyn Kusama, 2009)


Forse non tutti sanno che la sceneggiatura di questo film è firmata da Diablo Cody, autrice e blogger, nonché ex-spogliarellista statunitense. La stessa che due anni prima di questo Jennifer’s Body vinse l’Oscar per il film Juno

Tornando a noi, c’è da dire che all’uscita Jennifer’s Body s'è tirato appresso tante di quelle pernacchie da far paura. A beccarsene a mani bassissime fu proprio Megan Fox, che venne candidata ai Razzie di quell’anno. Molte di quelle critiche negative, beh... se l'è meritate ampiamente.

Tuttavia, non tutte giustificate. Nel senso, visto il successo del precedente lavoro della Cody e la grande popolarità che Megan Fox stava vivendo con i film dei Transformers, chissà quali fantasiose aspettative s’erano creati in merito a questo film.

Film che all’uscita, del resto, si rivelò nient’altro che un filmetto horror con qualche difetto di troppo. Magari tra una ventina d’anni, vai a vedere, t'è diventato un cult.


IL BUIO SI AVVICINA

(Regia di Kathryn Bigelow, 1987)


Altra cosa da prendere con le pinze, eh: Kathryn Bigelow dovrebbe essere la prima - e finora pure unica - donna ad aver vinto l’Oscar per la miglior regia, quando nel 2009 uscì The Hurt Locker. Superando anche Avatar dell’ex marito James Cameron

Ma nel 1987, anni prima che la Bigelow girasse The Hurt Locker, Strange Days e Point Break, realizzò Near Dark: film in cui recitano un bel po’ d'attori che avevano lavorato con Cameron in Aliens l’anno precedente.  

Il Buio si Avvicina, come è conosciuto qui da noi, è un film splendidamente violento, forse il miglior “vampire-road movie” mai girato. Tra parentesi, una delle cose forti del film è sicuramente la colonna sonora dei Tangerine Dream.


CIMITERO VIVENTE

(Regia di Mary Lambert, 1989)


Una delle poche trasposizioni di un romanzo di Stephen King a non essere completamente idiota. Forse perché la sceneggiatura per il film la scrisse King in persona, il quale s’impuntò malamente che fosse seguita alla lettera a differenza di molte altre opere tirate fuori dai suoi libri. 

Mary Lambert, una tipa che veniva dal mondo dei videoclip dell’epoca d’oro di Mtv (si narra che un tempo Mtv fosse un canale musicale), che aveva lavorato con gente come Madonna e Janet Jackson, alla fine è riuscita a tirare fuori un prodotto non solo decente, ma anche ben fatto. 

A guardarlo, Pet Sematary non fa rimpiangere il fatto che originariamente a dirigerlo sarebbe dovuto esserci George Romero.


L’INSAZIABILE

(Regia di Antonia Bird, 1999)


Effettivamente, il titolo italiano non è proprio proprio il massimo, eh; ma è probabilmente la traduzione più fedele che si possa utilizzare. Questo è un film che mi piace particolarmente, soprattutto perché  Robert Carlyle è inquietante oltre ogni limite. 

Se i toni del film non sfociassero di tanto in tanto nella black comedy, sarebbe assolutamente agghiacciante. Per capirci, la storia ruota attorno a un piccolo e strampalato gruppo di soldati, a cui successivamente si unisce il protagonista, il capitano John Boyd

Siamo durante la guerra Messicano-Americana della metà dell’Ottocento, in un forte sperduto tra le montagne della Sierra Nevada. La vita scorre normale finché al forte si presenta ‘sto tizio, che racconta di essere scappato a un assassino che ha ucciso e divorato tutta la compagnia con cui viaggiava. 

L'insaziabile è uno dei migliori cannibal movies di sempre, anche perché s'allontana dalla solita giungla e si rifà:

A) A una storia vera.
B) Alle leggende dei nativi americani, nella fattispecie qui si tratta di quella del Wendigo, che so’ sempre cospicuamente infognanti.


THE SLUMBER PARTY MASSACRE

(Regia di Amy Holden Jones, 1982)


Il Massacro del pigiama party, oltre essere un horror slasher è un film alquanto particolare. Diretto da Amy Holden Jones, la sceneggiatura, strano ma vero, venne scritta dall’autrice e attivista femminista Rita Mae Brown che, insieme alla regista, voleva mettere in piedi una parodia del genere slasher. 

Nato come prodotto indipendente, è costato più o meno un paio di aperitivi presi in qualche posto sciccoso. S’interessò il solito Roger Corman, che decise di cacciare altra moneta per il film. Al di là della sceneggiatura palesemente umoristica, venne girato e montato come un film di genere vero e proprio. 

Risultato? Un horror abbastanza allucinante a metà tra il comico e l’involontariamente comico, che fa assai strano. ‘Sta specie di ibrido fu un discreto successo al botteghino, tanto che vennero addirittura prodotti e girati due seguiti.


Ebbene, detto questo anche per oggi è tutto.


Stay Tuned ma soprattutto Stay Retro.

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