COSE DELL’ALTRO MONDO - HULK HOGAN E I WRESTLERS DELLO SPAZIO



Sotto un certo punto di vista, l’idea di Hulk Hogan eroe dello spazio è pericolosamente simile a 'na roba tipo spaghetti con ketchup e maionese: "inappropriato", insomma. Tuttavia, se abbiamo un film come Suburban Commando, da noi Cose dell’altro mondo, il motivo è semplice.

C’è stato un periodo, più o meno fra il mesoproterozoico e il paleozoico, in cui Hulk Hogan era letteralmente dappertutto. Spintissimo oltre ogni limite, te lo schiaffavano ovunque e dovunque. A costo di farcelo entrare a forza.

Appunto, Hogan e la fantascienza sono due cose che al netto del proverbiale senno di poi, come dire... non è che si siano dimostrate andare esattamente d’accordissimo. Anche e forse soprattutto perché, Cose dell'altro mondo doveva essere un film molto diverso, interpretato da Arnold Schwarzenegger.

Certo, pure così, Cose dell’altro mondo nei trailer pareva un fantastico esempio di romp sci-fi: Hulk Hogan, azione, esplosioni, avventure, battaglie spaziali condite da un pizzico di commedia per alleviare la tensione e tutte 'ste belle cose qua, ok? Peccato che il prodotto reale sia un tantino diverso.


Cose dell'altro mondo parte a bomba, catapultandoci come 'na catapulta nel mezzo di una "feroce battaglia spaziale". All’ombra di una gigantesca nave madre alcuni caccia interstellari si affrontano a colpi di laser. Rossi e verdi per rispecchiare le rispettive fazioni.

Ecco, 'na cosa simile si vedeva pure in un altro film, di cui ora vattelapesca il nome. Il titolo, forse, era tipo Guerre Spaziali, magari Guerre Stellari o 'na cosa simile. C’erano pure ‘sti tipi che avevano una specie di potere e usavano spade laser. Comunque.


Il malvagio generale (di che?) Suitor ha rapito il presidente (di cosa?) Hashina. Il suo piano è costringere il presidente a dimettersi in suo favore, cosicché possa diventare il sovrano indiscusso di tutte le galassie. A quanto pare aveva sbagliato a fare i conti.

Perché, ta-daaa! La Federazione intergalattica dei pianeti sfodera il suo asso nella manica: Shep Ramsey (un Hulk Hogan pre-toupet). L’uomo giusto da chiamare per mettere una pezza alle situazioni imbruttite.


Cosicché Ramsey sale a bordo della nave di Suitor e inizia a menare tutto e tutti come se non ci fosse un domani, elargendo schiaffi e pugni a chiunque capiti a tiro. Compresi 'sti due poveri cosplayer dei Legion of Doom che si trovavano lì per caso.

In ogni caso, un colpettino di laser lì, un calcetto di là e Ramsey arriva da Suitor e… si becca un paio di papagni di quelli forti. Il presidente Hashina prova a dargli una mano, riuscendo a ferire Suitor. Così, Ramsey ha tutto il tempo di… be’, sì… insomma, scappare praticamente. 


Nella fuga, piazza un paio di cariche e fa saltare tutto in aria. Alè. Missione conclusa con successo e pure oggi giustizia è fatta; ma lo scopo non era salvare il presidente? Va be’, dettagli.

Quindi, sventati i piani dell’infido e malvagio generale Suitor, i superiori consigliano a Ramsey di prendersi un periodo di vacanza, dato che al momento non ci sono minacce da sventare o persone in pericolo da “salvare”.


Il problema è che Ramsey è un eroe, no? Perciò, mica può prendersi una vacanza, no. Infatti, in uno scatto di rabbia tira un cartone sfasciandosi da solo la navicella. Quindi si trova costretto a ripiegare su una meta di fortuna per le riparazioni.

Riparazioni più ricarica delle batterie che richiedono ben sei settimane per tornare a piena potenza. Dunque per tutto l'arco di quel periodo, Ramsey sarà costretto a restare sul primitivo pianeta Terra.


A 'sto punto entra in scena il coprotagonista: Christopher Lloyd. Il quale, dopo Ritorno al Futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit e La Famiglia Addams, forse per bisogno, ha accettato di vestire i panni del mite ingegnere edile Charlie Wilcox in questo Cose dell’altro mondo. 

Dove, tra l’altro, il suo personaggio è sposato con Shelley Duvall. Come se questo non bastasse, Charlie è brillante, sì, pieno d’intuizioni geniali, certamente; ma smidollato patologico. Vessato e sfruttato in continuazione dal capo che approfitta della sua mancanza di polso cronica.

Ovviamente, ogni scusa è quella buona per non concedere a Charlie il meritato aumento, di cui necessita disperatamente per far fronte a una serie di gravi, quanto vaghe, ristrettezze economiche. 


Ora, che te lo dico a fare: buona parte di Cose dell'altro mondo si concentra esclusivamente nel mettere in mostra le debolezze di Charlie. Come la ricorrente gag della “gara al semaforo”, in cui parte pieno di buone intenzioni e poi, per mancanza di coraggio, inchioda puntualmente al giallo.

Introdotti i Wilcox, torniamo a Shep Ramsey che a 'sto punto è arrivato sulla Terra. Dopo aver nascosto la navicella in un capannone abbandonato e indossati degli abiti consoni al luogo, rispetto alla sua armatura da battaglia, s'imbatte in un annuncio della signora Wilcox.


La moglie di Charlie ha deciso di trasformare il garage-laboratorio di casa in una stanza da affittare per alleggerire un po’ il carico di spese ed qui che arriviamo al clou del film, il momento topico di Cose dell’altro mondo: l’incontro fra Ramsey e la famiglia Wilcox.


Il grosso, da questo punto in poi è il blando tentativo di metter su 'na specie di commedia degli equivoci, basata sulle “abitudini dei terrestri” a cui Ramsey è poco avvezzo. Pallido abbozzo del sempreverde tema de La Strana Coppia, leggermente virato al buddy cop, ormai sfruttato da decenni.


Giustamente, mentre Ramsey si trova sulla Terra e fa cose, salva persone e s'impegna per il sociale, c’è pure il tempo di ficcarci al volo un po’ di product placement, che non guasta mai.

Comunque sia, quel minimo di trama che c’è riesce ad andare avanti fra un gag e l’altra. Charlie è sospettoso nei confronti di Ramsey (perché?) e inizia a spiarlo di nascosto. Fino a quando scopre le armi e il resto del suo equipaggiamento che utilizza maldestramente.

Così facendo, segnala involontariamente la posizione di Ramsey a due cacciatori di taglie interstellari sulle sue tracce per ucciderlo. Tra l’altro, il tipo a destra è il wrestler Mark Calaway, conosciuto ai più come The Undertaker.


Non è proprio chiarissimo il come e il perché di 'sto fatto, cioè come i cattivi localizzino Ramsey tramite l’uso delle sue armi, eh. Intanto... Charlie, continuando a pedinare Ramsey, scopre il luogo dove è nascosta la navicella spaziale. 

Qui, in una botta di figaggine che gli è salita storta, indossa la sua armatura da battaglia, con la quale sventa un crimine. Distrattamente, perde una pistola a raggio congelante che finisce nelle mani di alcuni criminali.

Scoperto cosa ha fatto Charlie, Ramsey naturalmente s’incazza, ma poi inizia la ricerca dell’arma insieme a lui. Nel mentre i cacciatori di taglie riescono a raggiungerlo e dopo lo scontro, Ramsey decide di partire prematuramente per evitare che la famiglia Wilcox venga coinvolta ancora. 


All’atto di ripartire si trova di fronte il perfido generale Suitor (salvatosi dall’esplosione dell’astronave non si sa come, tanto che importa) che ha preso Charlie e famiglia come ostaggi per ricattarlo; e con questo non c’è altro da dire. 

Perché dall'inizio fino all'ovvio finale, Cose dell'altro mondo è un film raffazzonato e tiratissimo per (quei pochi) capelli di Hulk Hogan. Il motivo non è difficile da capire: Cose dell’altro mondo era stato pensato e scritto sulla base di altri criteri e altri obiettivi.

Roba che a conti fatti, con la fantascienza non avevano nulla da spartire. Appunto, il titolo originale dello script era Urban Commando, non Suburban. I ruoli di Shep Ramsey e Charlie Wilcox sarebbero dovuti andare rispettivamente ad Arnold Schwarzenegger e Danny DeVito.


Nell’idea iniziale, Ramsey sarebbe stato un commando d’elite del corpo Black Ops, a cui è stato ordinato di prendersi un periodo di riposo a seguito del fallimento di una missione in cui non è riuscito a eliminare un pericoloso terrorista.

Messo a riposo forzato, si sarebbe trovato affittuario di Charlie Wilcox e famiglia, con i conseguenti tentativi di adattarsi alla normalità dopo aver passato una vita intera sui campi di battaglia. Naturalmente, si sarebbe finiti con il terrorista che rintraccia Ramsey nel tentativo di pareggiare i conti.

Sfortunatamente, Schwarzenegger e DeVito rifiutarono entrambi la sceneggiatura, preferendo fare I Gemelli e lavorare con Ivan Reitman. Fu a 'sto punto che subentrò la New Line Cinema, acquistando la sceneggiatura, rimaneggiandola e adattandola per Hulk Hogan.


Metti che forse, forse, buona parte della colpa per cui Cose dell’altro mondo è una tale baracconata è imputabile proprio a lui: Hulk Hogan. Questo è stato il suo secondo ruolo da protagonista, offertogli per via del successo che aveva riscosso nel film No Holds Barred, uscito nel 1989. 

In effetti, c’è da dire che il film, in linea con quelle che in generale erano l'idea del wrestling e le produzioni del momento, come Senza esclusione di colpi con Van Damme, era sorprendentemente violento e sanguinoso.


In altre parole, un film molto, molto distante dall’immagine pubblica che successivamente si era costruito Hulk Hogan. Nel senso, negli anni ottanta e per buona parte dei novanta i grandi schermi sono stati dominati dai muscoli. 

Gli eroi dei film il testosterone te lo tiravano in faccia a pacchi, roba che andare al cinema e sedersi nelle prime file crescevano i peli sul petto pure a donne e bambini. Tutti erano belli, carismatici ed estremamente violenti. Hogan, invece, andò nella direzione opposta. 

Ovvero, si creò come una specie di eroe dei fumetti. Molto cartoonesco e positivo, indirizzato prevalentemente a un pubblico molto giovane. Per questo il brutto lavoro di riadattamento dello script di Cose dell’altro mondo probabilmente è imputabile a lui. 


Semplicemente perché difficilmente avrebbe interpretato un personaggio violento. La diretta conseguenza al brutto rimaneggiamento dello script, sta nel non avergli dato un “corpo” vero e proprio. 

Pure senza sapere nulla di tutta 'sta pappardella, con un po’ d’attenzione, si vedono perfettamente gli scorci del film che sarebbe stato con il cast voluto; che si legano abbastanza male ai ritocchi fatti per renderlo più “amichevole”.

Su circa un’oretta e mezza di film, ti trovi a vedere oltre quaranta minuti di scenette con Ramsey che prova ad adattarsi alla vita sulla Terra. Alcune funzionano, altre no. Però, ok una volta. Due. Anche tre, volendo. Poi basta, però. Invece… le gag, quasi tutte uguali, vanno avanti a nastro.


Giusto perché, in qualche modo, senza un vero e proprio sviluppo bisognava arrivare a riempire le centoventi sindacalissime pagine di sceneggiatura. In definitiva, sì, Cose dell’altro mondo è proprio un film brutto e raffazzonato; anche se...

Difficile non volergli bene, insomma. Non è che sia il massimo, questo no. Tuttavia, non è manco 'na roba atroce da evitare come la peste. In fin dei conti, Cose dell'altro mondo fa parte di quei film che adesso, oggi come oggi, esercitano e posseggono un certo fascino intrinseco.

Fascino che per lo più deriva dal fatto di essere 'na specie di capsule del tempo, specchio che riflette un dato periodo di cui fanno parte. Alla fine è intrattenimento leggero e senza pretese riesce anche a essere divertente, con punti bonus aggiunti dal tempo.


Ebbene, direi che con questo pure per oggi è tutto.

Stay Tuned, ma sopratutto Stay Retro.

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